Goodhabitz

Report di ricerca sull’IA e le competenze umane

La maggior parte dei professionisti non si sente preparata a lavorare con l’IA.

L’intelligenza artificiale e l’automazione stanno trasformando profondamente il nostro modo di lavorare, apprendere e interagire. Eppure, ciò che resta imprescindibile è la nostra connessione umana: la capacità di comunicare, collaborare e costruire relazioni, che continua a essere il motore principale del successo. Questo report esplora come l’IA venga adottata nei contesti lavorativi in UK, l’importanza sempre maggiore delle competenze umane e le sfide che le organizzazioni devono affrontare per rispondere alla crescente richiesta di nuove abilità. Solo integrando l’intelligenza artificiale con quella umana è possibile promuovere l’innovazione e garantire un successo duraturo.

In che modo l’IA generativa sta trasformando il mondo del lavoro?

L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando rapidamente il mondo del lavoro, ma il suo impiego e la sua accettazione variano notevolmente tra le diverse fasce demografiche. Dall’uso dell’IA generativa nelle attività quotidiane alle politiche aziendali che ne regolano l’utilizzo, ecco cosa emerge dai dati raccolti:

L’intelligenza artificiale generativa si sta affermando come uno strumento indispensabile per i team sul posto di lavoro, impiegata in una varietà di attività: il 48% la utilizza per cercare informazioni, il 42% per scrivere contenuti e il 40% per generare nuove idee.

Oltre a semplificare i processi, l’IA si è rivelata anche un alleato prezioso per risparmiare tempo. Tra i dipendenti che affermano di aver tratto vantaggio dall’IA (50%), il risparmio medio è stato di 37 minuti al giorno. Tuttavia, il 39% ha rilevato un aumento del tempo necessario per completare le attività, con una media di 31 minuti in più. Il restante 11% non ha riscontrato alcun cambiamento significativo.

Queste differenze sottolineano un aspetto importante: se da un lato l’IA automatizza le operazioni e ne aumenta l’efficienza, dall’altro può inizialmente rallentare chi non ha ancora acquisito piena dimestichezza con gli strumenti. Con una formazione adeguata e un uso più consapevole, è probabile che i team riescano a sfruttare al massimo le potenzialità dell’IA, riducendo il carico di lavoro e aumentando la produttività nel lungo termine.

Vantaggi di introdurre l’IA sul posto di lavoro

L’adozione dell’intelligenza artificiale sul posto di lavoro sta portando vantaggi significativi, migliorando l’efficienza operativa e stimolando l’innovazione. I dipendenti evidenziano come l’IA migliori l’analisi dei dati, facilitando decisioni più rapide e basate su informazioni precise. Inoltre, automatizzando le attività di routine, l’IA consente ai lavoratori di dedicarsi ad attività più strategiche e ad alto valore aggiunto.

Oltre a ottimizzare i processi, l’IA si distingue per la sua capacità di favorire l’innovazione e creare nuove opportunità di apprendimento. Questo supporta i dipendenti nell’evoluzione continua e li aiuta ad adattarsi alle esigenze in costante cambiamento del moderno ambiente lavorativo.

Opinioni sull’IA: entusiasmo o scetticismo?

L’intelligenza artificiale genera entusiasmo ma anche esitazione in molti settori. Se da un lato aumenta la soddisfazione lavorativa per numerosi professionisti, dall’altro emergono preoccupazioni, in particolare tra i più giovani. Il 48% della Generazione Z si mostra scettico riguardo al ruolo dell’IA nel proprio lavoro, un dato nettamente superiore rispetto al 31% dei lavoratori over 55 che condividono questo punto di vista.

Questo divario generazionale mette in luce diversi livelli di fiducia e familiarità con l’IA, evidenziando la necessità di interventi mirati, come supporto e formazione personalizzati, per affrontare queste prospettive contrastanti.

Questi dati sottolineano il potenziale dell’IA nel trasformare il modo di lavorare, ma anche l’importanza di bilanciare l’innovazione tecnologica con il benessere e le relazioni umane.

“Nel processo di integrazione dell’intelligenza artificiale nei flussi di lavoro, è essenziale promuovere un senso di 'intimità con l’IA', in cui ciascuno si senta sicuro e a proprio agio nell’utilizzarla. Costruire un rapporto di fiducia con gli strumenti di IA non si limita alla formazione tecnica: richiede la creazione di un ambiente in cui l’IA venga percepita come un alleato, capace di supportare e valorizzare il potenziale umano, anziché sostituirlo."
— Chris Chen, Chief Technology Officer presso GoodHabitz

Il divario tra l’adozione dell’IA e la formazione è ancora notevole

Nonostante la crescente diffusione dell’intelligenza artificiale nei luoghi di lavoro, persiste un notevole divario tra la sua adozione e la formazione adeguata. Molti dipendenti riconoscono il valore dell’IA come strumento, ma sentono di non avere le competenze necessarie per sfruttarne appieno il potenziale. Sebbene una parte della forza lavoro dichiari di possedere alcune competenze per lavorare con l’IA, molti si sentono ancora impreparati a utilizzarla in modo efficace.

Inoltre, anche tra coloro che hanno ricevuto una formazione sugli strumenti di IA, questa viene spesso considerata insufficiente o troppo basilare. Questo evidenzia la necessità di programmi formativi più completi e avanzati, capaci di preparare i dipendenti a integrare l’IA nel loro lavoro quotidiano con maggiore sicurezza e produttività.

“Al cuore di ogni organizzazione che integra l’intelligenza artificiale c’è sempre l’elemento umano. Sebbene l’IA amplifichi le nostre capacità, sono le competenze esclusivamente umane a determinare il vero successo di qualsiasi iniziativa. Come leader, abbiamo la responsabilità di fornire gli strumenti e la formazione necessari per liberare questo potenziale, assicurandoci che sia la tecnologia sia le persone prosperino nell’ambiente di lavoro moderno.

L’IA possiede un enorme potenziale per trasformare i luoghi di lavoro, ma ciò sarà possibile solo se le organizzazioni sapranno investire nelle competenze umane e nella formazione necessaria per sfruttarne appieno la potenza."
Annabelle Vultee, CEO, GoodHabitz

Ed Monk, CEO del Learning and Performance Institute (LPI) Ed Monk, afferma:

“L’IA ha un enorme potenziale per aumentare la produttività, ma senza le giuste competenze, si rischia di non sfruttarle”.

Monk continua: “Dobbiamo assicurarci che ogni membro del team, indipendentemente dal ruolo, riceva la formazione necessaria non solo per utilizzare gli strumenti di IA, ma anche per integrarli con abilità unicamente umane, come il pensiero critico e l’adattabilità. Investire nelle competenze centrali sull’essere umano, insieme all’alfabetizzazione digitale e all’IA, sarà fondamentale per mantenere la competitività nel mercato globale”.

Collaborazione tra uomo e IA: le competenze essenziali

In un ambiente di lavoro guidato dall’IA, le competenze umane sono essenziali per integrare al meglio le capacità offerte dalla tecnologia. Se l’IA è in grado di gestire compiti basati sui dati, sono le competenze umane – come il problem solving, il pensiero critico e la creatività – a svolgere il ruolo cruciale nell’interpretare i dati, prendere decisioni strategiche e adattarsi alle nuove sfide. Queste competenze sono fondamentali per garantire un’applicazione efficace dell’IA, allineandola agli obiettivi dell’organizzazione e favorendo l’innovazione.

Questo report sottolinea che la collaborazione tra uomo e IA è la chiave per il successo futuro sul posto di lavoro. Il primo passo consiste nel fornire ai dipendenti le competenze umane necessarie per navigare e prosperare in un ambiente potenziato dall’IA.

Con l’evoluzione continua dell’IA, è fondamentale adattare anche il nostro approccio allo sviluppo delle competenze umane, garantendo che la tecnologia e il talento umano collaborino per guidare l’innovazione e la crescita sostenibile nel lungo periodo.


Informazioni su questo studio

Questa ricerca è stata commissionata da GoodHabitz e condotta da Censuswide, che ha intervistato un campione di 2.014 lavoratori nel Regno Unito. La raccolta dei dati è avvenuta tra il 23 e il 29 agosto 2024. Censuswide adotta il Codice di condotta della Market Research Society (MRS) e i principi ESOMAR, garantendo alti standard nella metodologia di ricerca. Inoltre, Censuswide è membro del British Polling Council.

Cookie. Possiamo offrirtene un po’?

Utilizziamo i cookie per scopi di marketing, ottimizzazione e funzionalità, per offrirti la migliore esperienza mentre navighi sul nostro sito web. Tuttavia, sei tu a decidere quali cookie vuoi assaggiare! Fai clic su "Accetto" per autorizzare tutti i cookie oppure seleziona solo quelli che preferisci. Considera però che, se non li accetterai tutti, le performance del sito potrebbero diminuire. Vuoi maggiori informazioni?