Come nasce un corso GoodHabitz?
Struttura e metodi di apprendimento
Qualche tempo fa, abbiamo chiesto al nostro Editor in Chief Thijs Peters di raccontarvi nel dettaglio come nasce un corso GoodHabitz, dall’idea alla pubblicazione. Ma ci sono ancora molte domande alle quali vogliamo rispondere. Perché suddividiamo tutti i nostri corsi in 5 lezioni? Con quale criterio viene stabilita la struttura? Chi si occupa di scegliere, ideare e sviluppare i diversi metodi di apprendimento? Il viaggio alla scoperta di GoodHabitz prosegue oggi con un’altra guida d’eccezione: Joost Moerdijk, il nostro Innovation Manager.
ce lo racconta Joost!
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"Quando abbiamo fondato GoodHabitz, ormai dieci anni fa, ci siamo subito posti una domanda: le persone sono sempre in grado di formarsi in modo continuativo? È una domanda che ci poniamo ancora, e con il tempo abbiamo capito che non c’è una risposta definitiva. La nostra vision, però, è rimasta invariata: tutti dovrebbero avere le possibilità e gli strumenti per arricchire la propria conoscenza.Ed è proprio per questo che, da molti anni, ci impegniamo a rendere la formazione disponibile a tutti. Come? Con una piattaforma accessibile in pochi clic, dall’interfaccia semplice e intuitiva, e soprattutto con contenuti solidi, divertenti e coinvolgenti, strutturati in modo da rispondere al meglio alle necessità formative di ciascuno”.
Ognuno apprende a modo proprio
"La nostra struttura pedagogica resta invariata in tutti i corsi”, racconta Joost. “Dal primo corso creato, ‘Scopri chi sei’, all’ultimo titolo pubblicato (‘Sicurezza informatica’, in Italia) i contenuti vengono strutturati sempre nello stesso modo. Ogni corso si suddivide in 5 lezioni: una lezione introduttiva, che ha lo scopo di presentare i temi che verranno trattati; tre sezioni intermedie, ciascuna dedicata allo sviluppo di un sotto-tema e con specifici obiettivi di apprendimento; e una conclusione, che racchiude e sintetizza i punti salienti del corso”.
"La nostra missione è creare corsi di formazione di altissimo livello”, continua Joost. “Ed è per questo che il nostro approccio pedagogico risulta perfettamente bilanciato: non creiamo corsi troppo semplici perché vogliamo che lo studente sia sempre stimolato e sfidato nella sua esperienza di apprendimento, ma allo stesso tempo non alziamo eccessivamente il livello di difficoltà perché vogliamo che l’apprendimento rimanga agevole e accessibile per tutti”.
"La nostra sfida è assicurarci che la formazione si adatti a tutte le preferenze, che ognuno possa creare l’esperienza di apprendimento perfetta per sé. Questo perché sappiamo che ciascuno studente parte da un punto differente, sia in termini di conoscenze già accumulate che in termini di preferenze. È per questo che abbiamo deciso di inserire all’interno dei corsi GoodHabitz una molteplicità di metodi di apprendimento: dispense scritte, case study, interviste, documentari, animazioni... così da permettere a tutti di acquisire le informazioni nel modo più utile per loro. I contenuti sono sviluppati in modo tale da consentire a ciascuno studente di raggiungere gli obiettivi formativi del corso indipendentemente dai metodi di apprendimento scelti”.
Apprendimento a blocchi
"Oggi si sente parlare molto di ‘microlearning’ o ‘chunk learning’. Ma noi di GoodHabitz abbiamo il nostro modo di fare chunking. Come già spiegato, i nostri corsi offrono una varietà di formati di apprendimento. E poiché lo studente è in controllo della propria esperienza di apprendimento, sta a lui decidere come vuole formarsi. Può scegliere di completare solo le attività che ritiene più piacevoli, lasciando fuori le altre, e avrà comunque imparato qualcosa di nuovo”, spiega Joost. “E comunque, l’esperienza ci insegna che i nostri studenti spesso preferiscono seguire il corso per intero, completando tutte le attività!”.
"La regola è che ogni singolo metodo formativo è sufficiente per acquisire le competenze necessarie, ma è la somma di più attività che, con un effetto rafforzativo, massimizza il successo dell'apprendimento. Inoltre, ogni formato di apprendimento presenta le informazioni in modo diverso, permettendo allo studente di comprendere e ricordare le informazioni in diversi contesti. È questo il segreto".
Un processo continuo
“Il nostro è un processo di innovazione costante, volto a trovare il metodo didattico perfetto. Ogni materia è differente, e differenti sono anche le preferenze dei nostri studenti. Ed è proprio questo a rendere il nostro lavoro così interessante! Inoltre, ovviamente, pensiamo a soluzioni differenti per ottimizzare l’apprendimento nelle diverse categorie di corsi. E così identifichiamo una determinata struttura per i corsi legati alle soft skill, un’altra per i corsi di lingua e un’altra ancora per le competenze digitali”.
“Ed è un lavoro che non finisce mai. Sperimentiamo continuamente nuovi metodi formativi che ci permettano di rispondere al meglio alle esigenze di ciascuno. Tutto questo, sempre tenendo bene a mente il nostro obiettivo: rendere la formazione divertente e stimolante, così da motivare i lavoratori ad apprendere in maniera continuativa, volontaria e spontanea. Perché è solo così che possiamo davvero contribuire alla creazione di una nuova cultura dell’apprendimento all’interno delle aziende che ci scelgono”.
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